Kung Fu: duro lavoro per ottenere capacità speciali
Kung Fu è duro lavoro, sudore, volontà, sacrificio.
Un pittore può avere l’arte del Kung Fu, o un macellaio, che arriva a tranciare le carni senza che il coltello tocchi mai l’osso.
Impara la forma, ma cerca la non forma, ascolta il non suono, impara tutto e poi dimentica,impara la strada e poi trova la TUA strada.
Il musicista può avere l’arte del Kung Fu o il poeta, che dipinge quadri di ideogrammi e contribuisce a rendere grandi gli Imperi.
Tutto questo è il Kung Fu.
Ma non dargli un nome amico mio, perché è come l’acqua…niente è più leggero dell’acqua che può aggirare la roccia, non combatte, ti gira intorno, l’opposto, senza forma, senza nome.
Il vero Maestro, sa conviverci.
Solo tu puoi liberarlo!
da Il regno proibito (The Forbidden Kingdom)
In ogni aspetto della vita bisogna porsi degli obiettivi. Per ottenere un risultato è necessario un duro lavoro, un esercizio continuo e del tempo per conseguirlo: questa è la vera essenza del Kung Fu, che ha origini antichissime, in Cina, ma che è condiviso in lungo e in largo in tutto il Mondo.
Il Kung Fu, grazie al cinema di Hong Kong degli anni ’70 e all’operato di Bruce Lee, si è diffuso in Occidente negli ultimi 40 anni. L’importanza di questo percorso è quella di consentire un’applicazione della forza di volontà, della costanza e miglioramento della concentrazione, ripensare se stessi nei termini diversi, cambiare l’immagine di se stessi. In questo modo individui con scarse capacità atletiche a persone in grado di superare i propri limiti: il Kung Fu consente di lavorare sul corpo, sulla mente e sullo spirito.
Mediante il “duro lavoro” si ottengono capacità speciali e si raggiunge la conoscenza di se stessi. In realtà la pratica del Kung Fu, quindi, serve per lavorare su se stessi a 360°. Con questo intendiamo suggerire che la pratica tradizionale è comprensiva della sua componente principale, cioè il lavoro spirituale, che non significa abbracciare altre religioni, ma trasformare la persona in modo graduale sino a renderla decisamente migliore sotto ogni aspetto.
Il lavoro che viene svolto nell’ambito della pratica non dovrebbe finire con il termine della lezione: è auspicabile che ogni praticante riesca prima o poi a considerare la stessa vita quotidiana come un allenamento sulla disciplina e l’autocontrollo, la moderazione, la volontà e l’ispirazione. Non a caso Kung Fu si può tradurre con “lavoro svolto con dedizione per raggiungere qualità speciali” ed è un modo di essere in qualunque momento della giornata. Qui sta la differenza tra pratica e allenamento.
Kung Fu è un’attitudine alla ricerca della qualità, laddove la qualità ha come metro di misura il benessere fisico, ma anche il risveglio della coscienza per dissolvere l’ego. In palestra, quindi, ci si prepara e si lavora per migliorare in ogni situazione. Se dovesse migliorare solo la capacità di combattere, sarebbe un mero allenamento fisico e non sarebbe più un’Arte. Buona pratica!
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